Se qualcuno ha pensato o pensa che ci sia una destra diversa da un’altra destra, forse dovrebbe ricredersi o riflettere su certi comportamenti che dimostrano alla fine, sia a livello locale che più in generale, quali sentimenti e pensieri albergano nelle loro menti.
Solo così si può spiegare quello che è accaduto durante il CC di Senago del 29/10/2014, quando alla lettura di una mozione antifascista da parte del consigliere di maggioranza di centro sinistra (Gian Luca Pellegrin), tutti i consiglieri di minoranza dalla Lega a PDL e Vivere Senago, sono scesi dai propri “pulpiti” per sedersi fra le poltrone del pubblico.
Ma si sa che per certi personaggi la “memoria storica” non solo non esiste ma preferirebbe rimuoverla perché scomoda.
E questo è ciò che invece è accaduto nel comune di Milano.
► Racconterò una recente vicenda, piccola, ma significativa. Lo scenario è costituito dall’anniversario (il 45°) della strage di Piazza Fontana.
Il Comune decide di aggiungere alle celebrazioni tradizionali in Piazza Fontana, (corone, discorsi, corteo, etc.) una seduta straordinaria aperta del Consiglio Comunale, nello stesso giorno 12.
Alla seduta, così hanno deciso i capigruppo, pur con qualche dissenso, parleranno: il Presidente del Consiglio comunale, il Sindaco, i Sindaci di Brescia e Bologna (città colpite da stragi analoghe a quella milanese), il Presidente nazionale dell’ANPI, a nome dell’intero Comitato antifascista di Milano e infine il presidente dell’associazione familiari delle vittime di Piazza Fontana, dopo di che parlerà un consigliere per ogni gruppo. Tutto si svolge regolarmente, come previsto, in un’atmosfera di commozione e di riflessione su di una vicenda tanto drammatica, sulla quale non si possono considerare – a tutt’oggi – raggiunti i due obiettivi principali: verità e giustizia.
Ma quando il Presidente dà la parola al Presidente nazionale dell’ANPI, i Consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia si alzano e se ne vanno, per tornare solo dopo la conclusione dell’intervento; ed hanno cura di spiegare alla stampa che la loro assenza non è stata casuale.
Naturalmente, nessuno ha raccolto la provocazione e tutto è proseguito come previsto. Ma il fatto resta e simboleggia il livello a cui tuttora alcuni gruppi ed esponenti della destra restano attestati. Per loro non c’è memoria condivisa , ma neppure memoria collettiva; per loro, l’ANPI e il Comitato antifascista, in una città come Milano, definita come la capitale dell’insurrezione ed insignita di medaglia d’oro, sono organismi che, lungi dal rappresentare una parte importante della storia del nostro Paese, non meritano di essere attivamente partecipi di una manifestazione che dovrebbe raccogliere tutta Milano, anzi tutta l’Italia.
Non voglio fare commenti, che sarebbero troppo facili; voglio solo ricordare che sono loro a trovarsi fuori dalla storia ed a non volerlo riconoscere, restando legati ad un passato che non potrà mai più tornare.
Se poi pensassero di potersi gloriare di una simile impresa dovrebbero ricredersi: per gran parte dei presenti del Consiglio Comunale e certamente per gran parte dei cittadini milanesi, si è trattato solo di miserie.
Carlo Smuraglia (Presidente Anpi Nazionale)
LA REDAZIONE DI ANPI SENAGO AUGURA A TUTTI GLI AMICI E LETTORI SERENE FESTIVITA’.