La primavera scorsa l’ANPI di Senago e la Rete Antifascista Nord Ovest Milano hanno chiesto alle Istituzioni Comunali di approvare una mozione antifascista: un documento che abbia valore di Carta d’intenti in un momento in cui le destre più estreme e violente stanno ripresentando la loro faccia minacciosa nelle città italiane, come per esempio è successo a Novate, non lontano da Senago.
Se il Comune si dotasse di una serie di princìpi guida che impedissero alle forze nazifasciste di spandere impunemente il loro odio velenoso, sarebbe come se le istituzioni della città si facessero una vaccinazione antifascista, prevenendo il diffondersi del cancro del razzismo, dell’intolleranza, dello squadrismo.
Si tratta di vietare agibilità politica a chi nega la democrazia e l’uguaglianza tra gli esseri umani. Esistono le leggi, in Italia, per dare sostegno giuridico ad una simile “vaccinazione”.
Gli antifascisti di Senago hanno fiducia che anche Senago, come ha già fatto Limbiate, si doti di una mozione del genere.
Qui di seguito è riportato il testo integrale della proposta di mozione antifascista.
ORDINE DEL GIORNO / MOZIONE
Condanna delle organizzazioni neofasciste e misure da attuare contro ogni eventuale presenza e propaganda neofascista organizzata
Il Consiglio Comunale di ____________,
CONSIDERATO CHE
Stanno oggettivamente riemergendo, nel dispiegarsi della crisi produttiva e sociale assieme alla sfiducia nelle Istituzioni democratiche, pericolose forme di pensiero anticostituzionale, antipolitico, populista e revisionista, che possono facilmente sfociare in manifestazioni di propaganda di principi ed ideologie fortemente vicine al neofascismo e alla xenofobia, spesso basate sull’uso sistematico della violenza;
CONSIDERATO INOLTRE CHE
anche nella nostra provincia, e persino nel nostro territorio, già esistono ed agiscono raggruppamenti di ispirazione neofascista e neonazista, fortemente eversivi, che cavalcano la crisi per insediarsi soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione, e propagandare pubblicamente idee razziste, revisioniste e anti-storiche. Fra questi spicca l’organizzazione denominata “Casapound” i cui membri si definiscono esplicitamente “i fascisti del terzo millennio” o gruppi come “Forza Nuova”, “Lealtà e Azione”, “I 12 raggi”, “Ardito Borgo”, “Leone Crociato”, e tanti altri;
VISTO CHE
dietro la maschera dei vari scopi “sociali” che via via si danno tali organizzazioni, emergono sempre più chiaramente la vera natura e gli scopi di tali organizzazioni e la loro profonda e incolmabile distanza dai principi sanciti dalla nostra Costituzione;
RITENENDO CHE
sia giunto il momento in cui le Istituzioni democratiche a tutti i livelli ed in ogni campo debbano costruire un argine contro rigurgiti fascisti, razzisti, eversivi, e xenofobi, prima che la nostra società e comunità vengano travolte dai suddetti fenomeni;
IMPEGNA
il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale
- a farsi carico del mantenimento della memoria storica, con iniziative culturali in collaborazione con le scuole e nei luoghi di aggregazione;
- a diffondere, spiegare e pubblicare la Costituzione della Repubblica Italiana, i principi in essa contenuti e la sua storia
- a portare il problema dei nuovi fascismi all’attenzione della popolazione ed in modo particolare dei soggetti più giovani e vulnerabili dalla lugubre mitologia neofascista o neonazista, anche ricordando quali tragedie e catastrofi sociali tale ideologia ha portato in Italia e nel mondo
- ad escludere qualunque tipo di propaganda o manifestazione sul territorio comunale di organizzazioni o altri soggetti che si ispirano al nazi-fascismo;
- a garantire il rispetto della legalità democratica, promuovendo direttamente azioni legali in ogni eventuale futuro caso di violazione delle leggi vigenti o di violazione dei divieti espressi dal Comune (nel qual caso si configurerebbe il reato di manifestazione non-autorizzata);
- a effettuare la modifica del regolamento comunale in materia di occupazione di suolo pubblico al fine di includere, al momento della richiesta di autorizzazione, una dichiarazione esplicita di riconoscimento dei valori espressi nella Costituzione Italiana, antifascismo compreso, ove tale dichiarazione fosse assente dallo Statuto dell’Organizzazione coinvolta;
- ad istituire meccanismi di intervento che consentano di negare e/o ritirare il rilascio dell’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico ad associazioni che, pur avendo sottoscritto la suddetta dichiarazione, presentino poi richiami all’ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, o comunque per accertata violazione delle leggi Scelba e Mancino;
- ad una più severa applicazione della legge n.645 del 1952 (legge Scelba) e della legge n.205 del 1993 (legge Mancino). Il Comune deve promuovere direttamente azioni legali in caso di violazione delle suddette leggi sul territorio comunale.